
Arrivati alla fine di Marzo ci sentiamo un po’ tutti arrivati a una sorta di giro di boa: tra poco le giornate inizieranno ad allungarsi, ci libereremo di qualche strato di abbigliamento, trascorreremo più tempo fuori casa, magari a contatto con la natura che, in questo periodo, esplode con i suoi colori e i suoi profumi più buoni. Che meraviglia, vero? Beh, per chi soffre di allergia di certo non è così. Anzi, per i soggetti allergici primavera fa rima con starnuti, prurito, lacrimazione, sonnolenza e naso che cola. Insomma, non è proprio la stagione più “dolce” dell’anno. Come ci si comporta in questi casi? È possibile godere comunque del bello che la natura ci regala in questi mesi? La risposta è sì. Leggi con calma l’articolo: ti spiegheremo dettagliatamente come alleviare i sintomi dell’allergia.
Cosa sono le allergie e quali sono le cause che le scatenano?
L’allergia è una reazione del sistema immunitario mediata dalle Immunoglobuline di tipo E (IgE) che si verifica quando l’inalazione, l’ingestione o il contatto con un determinato antigene provoca una reazione avversa, che in alcuni casi può essere tanto grave da portare allo shock anafilattico. Le cause di una reazione allergica non sono ancora state chiarite. Le ipotesi maggiormente accreditate riguardano predisposizioni genetiche e le condizioni igieniche ambientali.
Infatti, nei paesi più sviluppati, dove è più alto il tenore di vita, l’organismo umano non viene in contatto sin dall’infanzia, con determinati microrganismi, alterando così la risposta del sistema immunitario.
In passato, il cibo e l’acqua erano infestati da parassiti, per i quali il sistema immunitario aveva dovuto attivarsi reagendo con la contrazione delle pareti intestinali per eliminarli.
Anche la promiscuità tra persone e animali faceva sviluppare anticorpi che proteggevano il nostro organismo dalle reazioni avverse. Attualmente, le allergie più diffuse sono quelle al polline e, in particolare, alle graminacee.
I sintomi dell’allergia al polline
I sintomi tipici delle allergie ai pollini sono naso chiuso e secrezione nasale, starnuti, congiuntivite, prurito agli occhi, gonfiori, prurito alla gola e infiammazioni. Altri sintomi, meno diffusi, sono senso di debolezza, orticaria, cefalea, eruzioni cutanee e dermatite. Potrebbero aggiungersi difficoltà respiratorie e persino asma bronchiale.
Allergie crociate: la relazione tra pollini e alimenti
Chi è affetto da allergia agli acari della polvere o al polline dovrebbe stare molto attento anche a quel che è solito mangiare. Il motivo? Perché una pesca, una mela o una fragola potrebbero rivelarsi molto pericolose per chi è allergico alle betulle, così come patate, pomodori e agrumi rischiano di irritare palato e labbra di chi è allergico alle graminacee. Queste allergie sono dette crociate e sono causate dalle reazioni che scaturiscono tra alcune famiglie di pollini e alimenti di diversa natura. Tale fenomeno è abbastanza frequente ed è causato dalle molecole proteiche presenti sia nei pollini che in determinati alimenti. Queste sostanze vengono immediatamente riconosciute e individuate dal nostro sistema immunitario, scatenando la reazione allergica. Ecco di seguito le principali combinazioni: pollini – miele; artemisia – camomilla, sedano, zucca, banane e anguria; parietaria – piselli, basilico, ciliege, melone, ortica; betulla – patate, sedano, albicocche, arachidi, carote, banane, fragole, nespole, noci, pesche, pistacchi; ambrosia – anguria, melone, banane, camomilla, zucca; acari della polvere – cozze, vongole, ostriche, crostacei e lumache di terra. Ovviamente questa lista è del tutto indicativa e gli accostamenti presenti non sono validi per tutti. Le reazioni allergiche sono individuali e necessitano di essere trattate e controllate in maniera personalizzata, attenendosi sempre ai consigli dell’allergologo. Se in passato si è stati colpiti da reazioni allergiche di questo tipo, la raccomandazione principale è evitare il consumo degli alimenti responsabili di reazione crociata almeno durante il periodo di pollinazione, ovvero quando la reattività di ciascun paziente è ai massimi livelli.
Allergia alle graminacee
Una delle allergie più frequenti è quella alle graminacee, che interessa il 10-15% della popolazione italiana. Circa il 70% dei soggetti allergici ai pollini reagisce alle graminacee. Il disturbo in questione, esattamente come accade per quello causato dagli altri pollini, può creare anche condizioni di cross-reattività, ovvero fenomeni di ipersensibilità ad alcuni alimenti, dovuti alla presenza di alcune proteine comuni. I pollini di queste piante, infatti, sono rivestiti da una proteina che, a contatto con le vie aeree, scatena una reazione anomala del sistema immunitario. Quest’ultimo la identifica come elemento pericoloso, quindi libera istamina, una sostanza che provoca infiammazioni anche molto intense. E adesso proviamo a rispondere ad un quesito che molte persone si sono poste almeno una volta nella vita: le piante comunemente dette graminacee quali sono? Le graminacee sono una famiglia di piante diffuse su tutto il pianeta, prive di fusto legnoso e rami e sostanzialmente erbacee. Se ne contano oltre 9 mila specie differenti, in grado di adattarsi a qualsiasi condizione climatica. Sono produttrici di pollini e responsabili delle fastidiose allergie, concentrate quasi tutte nel periodo compreso tra aprile e giugno. I fiori di queste piante non hanno alcun profumo e non producono nettare e sono caratterizzati da infiorescenze che assumono la forma di piccole spighe o pannocchie. Le graminacee includono molte specie coltivate, destinate all’alimentazione umana, ma anche erbe utilizzate soprattutto per i foraggi. Si suddividono in due gruppi differenti: le erbe spontanee e le piante coltivate. Tra le graminacee coltivate troviamo il mais, il frumento, l’orzo, l’avena, il riso, la segale, la canna da zucchero, il bambù e il granturco. Tra quelle spontanee, invece, troviamo tutte le graminacee responsabili dei malesseri legati alle allergie. Queste sono la gramigna (cresce ovunque, è una pianta perenne e particolarmente resistente, considerata un infestante, ma ricca di proprietà), la loglierella (di piccole dimensioni, presenta spighette e piccole inflorescenze), l’erba codolina (causa molte allergie e può raggiungere una discreta altezza), la bambagiona (pianta perenne diffusa soprattutto nelle zone umide), il paleo odoroso (assai comune nei prati e nei pascoli e può raggiungere un’altezza di 50 centimetri), lo sparto pungente (è una pianta tipica degli ambienti costieri e sabbiosi ed ha l’aspetto di un cespuglio erbaceo).
Quali sono i sintomi?
I sintomi causati dalle allergie alle graminacee coinvolgono principalmente naso, occhi e bronchi. Quelli più tipici sono: prurito agli occhi, alla gola, al naso e al palato; lacrimazione eccessiva; naso che cola; gonfiore agli occhi e occhiaie bluastre; starnuti; tosse; difficoltà respiratorie; problemi a deglutire; limitazione della sensibilità olfattiva; senso di oppressione al torace. Le allergie alle graminacee possono presentare i sintomi appena descritti anche per diversi mesi all’anno. Possono manifestarsi in ogni momento della vita, sebbene compaiano già durante l’infanzia.
Qual è il periodo delle allergie alle graminacee?
Il periodo in cui fanno la loro comparsa i primi sintomi è la primavera. Il peggioramento degli stessi avviene nei giorni durante i quali il vento alza nell’aria il polline. Ovviamente, molto dipende anche dall’area geografica in cui si vive e dalla concentrazione di piante presenti nei paraggi. In ogni caso, tra aprile, maggio e giugno, il vento disperde il polline e i sintomi diventano piuttosto evidenti.
Allergia alle graminacee: alimenti da evitare
Le allergie crociate delle graminacee riguardano molti tipi di frutta e verdura crude, come pere, mele, arance, pesche, albicocche, kiwi, ciliegie, noci, prugne, arachidi, sedano e pomodori. A qualcuno potrebbe capitare di riscontrare problemi anche con i cereali, il frumento e i loro derivati, quali pasta e pane. Per fortuna però capita molto di rado.
Rimedi naturali contro le allergie
In natura esistono tantissimi antistaminici naturali. Per prevenire e contrastare i sintomi causati dalle allergie stagionali è opportuno ricorrere ad alcuni rimedi in grado di limitare il rilascio di istamina da parte del nostro organismo. L’istamina è una proteina, prodotta dall’organismo non appena si entra in contatto con un allergene. Per fortuna, la natura ci soccorre offrendoci la possibilità di consumare alcuni alimenti o erbe officinali perfetti per trovare un minimo di sollievo. Uno degli antistaminici naturali più efficaci in assoluto è la vitamina C, coinvolta in tante funzioni vitali e usata dall’organismo nella sintesi del collagene e nel contrastare i radicali liberi. Anche i flavonoidi e in particolare la quercitina, rappresentano efficaci antistaminici naturali, in grado di aiutare l’organismo a prevenire il rilascio di istamina. La quercitina è presente negli agrumi, nelle cipolle, nelle mele, nei pomodori, nei broccoli e nella lattuga. Gli acidi grassi Omega 3 hanno la capacità di limitare le reazioni allergiche grazie alle loro proprietà antinfiammatorie. Sono contenuti in alcune tipologie di pesci grassi quali il salmone, ma anche nelle noci, nei semi di canapa e nell’olio di semi di lino. Tra le piante officinali e le erbe aromatiche utili in caso di allergie, figurano la camomilla, lo zenzero, il basilico, l’echinacea, l’aglio, il finocchio, il ginkgo biloba, la liquirizia e l’alga spirulina. In particolare, gli spicchi d’aglio hanno tantissime proprietà sia antivirali che antibiotiche: contribuiscono a rafforzare il sistema immunitario e fungono da decongestionante naturale. Inoltre, anche l’aglio è una buona fonte di quercetina. Se l’idea di mangiare aglio crudo ti suona terrificante, puoi assumere un integratore a base di aglio come Garaglio della Solgar, un estratto oleoso di aglio ottenuto da circa 500 mg di bulbi di aglio freschi spremuti a freddo.
Un’altra pianta che offre un valido supporto contro i sintomi allergici è il Ribes nigrum, ricco di vitamina C e in grado di sostenere e rafforzare il sistema immunitario. L’ananas, invece, è un’ottima fonte di bromelina, un enzima che ha proprietà anti-infiammatorie in grado di ridurre il muco e alleviare la congestione nasale associata al raffreddore da fieno.
Chi ama tè ed infusi non può assolutamente fare a meno del tè verde, ricco di quercitina e catechine, sostanze che contribuiscono a prevenire il rilascio di istamina. Lo stesso discorso vale per l’ortica, anch’essa ricca di quercitina e assumibile tramite decotti o sotto forma di estratti erboristici in capsule. Anche il basilico è un vero e proprio antistaminico naturale e le sue proprietà possono essere utilizzate attraverso tisane ed infusioni. Il liquido ottenuto potrà essere applicato direttamente sulle eruzioni cutanee, allo scopo di alleviare il prurito. È necessario impiegare foglie essiccate di basilico e lasciarle in immersione in acqua bollente finché non si saranno raffreddate. Il quantitativo consigliato è 30 grammi per litro d’acqua. Infine, una dose di miele al giorno è uno dei rimedi più efficaci contro il raffreddore da fieno. Come mai? Il miele di produzione locale contiene pollini raccolti dalle api da piante locali ed in grado di agire come un vaccino naturale, quindi se ne prendi poco ogni giorno, funge come allergene per il tuo corpo e così si attiva il sistema immunitario che nel corso del tempo può costruire una difesa naturale.
Se tutti questi rimedi naturali contro l’allergia non dovessero sortire effetti, puoi ricorrere alle soluzioni di cui parliamo qui di seguito.
Per dare un pronto sollievo agli occhi usa un collirio omeopatico a base di euphrasia e camomilla; ne vanno applicate 2 gocce 4 volte al giorno, e si può ripetere l’applicazione al bisogno. Può essere usato in tutta sicurezza dai portatori di lenti a contatto. Questo tipo di collirio non contiene conservanti, può essere quindi usato in modo continuativo e prolungato da tutti.
Se preferisci non prendere farmaci esiste un nuovo ed innovativo dispositivo medico, Sanispira allergie.
L’apparecchio filtra l’aria prima che si respiri, intrappola pollini, polveri, acari presenti nell’aria, responsabili dei sintomi della rinite allergica, riducendone l’inalazione.
Il prodotto si colloca facilmente nelle narici con un solo gesto, grazie ad una bandella esterna che collega le due estremità del filtro.
Non si nota, leggerissimo, comodo da indossare e, cosa più importante, non ostacola la respirazione.
Perché un filtro nasale?
- Pesa meno di un grammo.
- È semplice, pratico e offre la possibilità di respirare e parlare liberamente, attualmente non consentita ad esempio con le mascherine di tessuto.
- È stato pensato per un impiego da parte di persone in condizioni di respirazione regolare, per chi si sottopone a sforzi muscolari di lieve entità, fino ad arrivare ai ciclisti e a chi pratica jogging in città.
- È fatto di materiale biocompatibile.
- Ha un basso costo.
- È un prodotto usa e getta che dura e mantiene la propria forma per circa 8 ore, anche se viene tolto e riposizionato.
- Protegge dal PM 10, dal PM 2.5 e dal PM 1.0: polveri sottili in grado di raggiungere le più fini diramazioni bronchiali e coronariche. Inoltre, protegge le vie respiratorie dai pollini stagionali e altri allergeni.