- Daniela Corbara
- 1 Febbraio 2018
Sei incinta del secondo figlio e hai paura? Stai tranquilla, puoi farcela!
Oggi hai avuto la conferma dal tuo ginecologo di ciò che sospettavi già da qualche tempo. Aspetti il tuo secondo bambino.
Inconsciamente, avevi cercato di ignorare certi sintomi, li avevi attribuiti allo stress, alla stanchezza, ma alla fine non hai potuto più negare l’evidenza.
E adesso? Guardi il tuo bimbo che gioca tranquillamente e ti senti travolgere da un’ondata d’amore. Ti siedi accanto a lui, lo stringi tra le braccia, gli scompigli i capelli.
Lui è ancora così piccolo, ha bisogno di tutta la tua attenzione, delle tue cure, del tuo amore.
Riuscirai a dare a un altro bimbo tutto l’affetto che provi per lui? Riuscirai ad amare il secondo figlio come il primo?
E, subdolo, striscia dentro di te il pensiero di non portare avanti questa gravidanza. Non sei sicura di volerlo questo altro figlio. Temi di non essere all’altezza di potere affrontare questo compito, con tutto ciò che comporta: tempo sottratto alla famiglia che ti sei faticosamente costruita, lavoro che hai ripreso da poco, e le difficoltà economiche per le visite del pediatra, i pannolini, le pappe, i vestitini…
Sono tante le paure che assalgono una mamma incinta del secondo figlio. Paura di non avere la forza di accudirlo con la stessa dedizione che ha avuto con il primogenito, paura che si rompa l’armonia che c’è in casa, per la gelosia che potrebbe provare tuo figlio nei confronti del “nuovo”, dell’intruso che gli toglie l’esclusiva del tuo amore, del tuo seno cui si attaccava fino a poco tempo prima.
Occorrono tanto coraggio e tanta forza. Ci vuole coraggio per affrontare una nuova gravidanza con tutto quello che comporta, dal punto di vista fisico ed emozionale. A sostenere un altro parto. Il primo, lo hai affrontato con l’incoscienza di chi non sa realmente a cosa va incontro. Ma adesso ricordi il travaglio, il dolore, lo sforzo. E hai paura di avere il secondo figlio perché credi di non essere più così forte.
Non temere di parlarne con il tuo medico. Ti rassicurerà. In genere, il secondo parto è più semplice del primo. La dilatazione avviene più velocemente di quanto è avvenuta con il primo figlio, per questo si dice che il secondo figlio nasce prima. Hai anche imparato, che quando finiscono le contrazioni per la dilatazione, quando arriva il momento in cui senti impellente la necessità di spingere, i dolori più forti sono passati. E se non vuoi sentire alcun dolore, c’è sempre la parto analgesia. Un bravo anestesista sarà in grado di fare sparire il dolore mentre tu potrai partecipare attivamente alla nascita del tuo bambino.
Un’altra tua paura è che ti dovrai assumere un’altra enorme responsabilità. Un figlio è la più grande tra le responsabilità di una donna. E adesso che pensavi di avere superato i primi scogli e ti avviavi insieme al tuo bambino verso una parvenza di serenità, devi ricominciare daccapo. Di nuovo notti in bianco, tra coliche gassose e febbri improvvise, nuove e vecchie preoccupazioni, incertezze, ansia. Un’altra montagna da scalare.
Ci vuole coraggio e forza per dare ad entrambi i tuoi figli il tuo tempo, le tue energie, senza annullarti, senza dimenticare che hai una famiglia, un compagno, un lavoro.
Anche questi sono elementi da non sottovalutare. Una madre è anche una donna. E questo non deve dimenticarlo mai. Una donna che prende su di sé il compito di portare avanti una famiglia. Di non fare mancare a nessuno il suo supporto, il suo affetto, la sua comprensione.
Coraggiosa è la donna che cura con amore il benessere di tutta la sua famiglia, che se ha un lavoro, trova la forza di staccarsi per diverse ore dai suoi bimbi per dedicarsi a un’altra attività.
Forte e determinata è quella mamma che vorrebbe dormire qualche ora in più durante la notte, ma se il bimbo piange si alza, lo prende tra le braccia e lo attacca al seno, gli canta una ninna-nanna, passeggia con lui in braccio.
E la mattina, come se niente fosse, è pronta ad iniziare una nuova giornata.
Lei che pensava di non farcela, di non riuscire a ricominciare tutto daccapo, scopre una nuova energia, una forza dentro di sé che la spinge ad affrontare tutto con la consapevolezza del suo amore.
Con il passare degli anni, quando i bimbi saranno cresciuti, proverà una dolcissima nostalgia di quel tempo in cui dipendevano solo da lei, cercavano solo lei, il suo abbraccio, le sue parole di consolazione.
E allora proviamo ad analizzare queste paure, questi rifiuti, queste incertezze.
Dopo il primo momento, in cui hai pensato che forse non lo volevi questo altro figlio, a poco alla volta capirai che un altro bambino può essere una risorsa e non un problema. Due fratelli si completano, il più grande si sentirà più responsabile, il più piccolo imparerà più presto per emulare il fratello. Avranno sempre un compagno di giochi, si terranno compagnia, litigheranno, faranno la pace, impareranno a socializzare. E alla fine si cercheranno sempre.
Ma per giungere a questo risultato dovrai essere brava tu. Già dal periodo della gestazione, parla con il tuo bambino del fratellino o della sorellina che sta per arrivare. Metti la sua manina sulla tua pancia quando avverti i movimenti del feto, fai in modo che anche lui si senta partecipe di questo evento. Scegliete insieme il nome che darete al nuovo nato, digli che quel fratellino o quella sorellina è un regalo per lui, perché sarà il suo amico e lui dovrà insegnargli tutto quello che sa.
Appena è nato il secondo figlio, non attendere di tornare a casa per farglielo conoscere.
Fallo venire da te al più presto. Abbraccialo stretto, digli quanto ti è mancato nei pochi giorni che siete stati separati. Con le dovute cautele, e aiutandolo, lascia che lo prenda in braccio. E se lo vedi rabbuiarsi quando allatti, fallo sembrare un gioco. Fallo sentire grande e importante, perché lui ora mangia la pappa come mamma e papà. Solo i bambini piccoli bevono il latte della mamma, perché non sono capaci di stare seduti, non sanno mangiare con il cucchiaio e la forchetta come lui che è bravissimo.
Una volta tornata a casa, coinvolgilo nella cura del neonato. Fatti aiutare a fargli il bagnetto, a prendere l’accappatoio, i pannolini. Scherza sul fatto che il fratellino mica è bravo come lui che va sul vasino, che lui gli dovrà insegnare tante cose.
Cerca di mettere la culla nella stessa stanza dove dorme il più grande. In questo modo non si sentirà escluso. Se proprio non è possibile, e la culla è accanto al tuo letto, ogni tanto (per esempio la domenica mattina), vallo a prendere e portalo nel lettone per giocare un poco con la mamma e il papà.
La gelosia tra fratelli è un sentimento normale. Soprattutto nei primi anni, quando la mamma rappresenta l’universo di un bambino. Il più grande ti accuserà di darle tutte vinte al fratellino perché lui è più piccolo. Il secondo vedrà che al fratello sono concesse cose che a lui ancora non sono permesse. Fa parte del processo di crescita. Se la gelosia non è patologica, se tu e il papà sarete sempre dalla stessa parte, e non parteggerete per l’uno o per l’altro, poco alla volta questa si attenuerà, fino ad arrivare ad una coalizione, ad una complicità tra fratelli che pian piano escluderanno gli adulti.
E più passa il tempo e più ti renderai conto di come erano immotivate le tue paure. Perché li ami entrambi dello stesso immenso, sconfinato amore. Li amerai nelle loro diversità e nel loro essere simili. I tuoi cuccioli, i tuoi meravigliosi bambini.