- Daniela Corbara
- 22 Dicembre 2017
Capoparto e allattamento: ecco tutto quello che devi sapere

Il tuo piccolo è nato. Siete tornati a casa e da qui riparte la vostra vita. Ma sarà una vita diversa rispetto a quella di prima. E anche il tuo organismo ha subito e subirà delle variazioni.
Per nove, lunghi mesi, hai dimenticato la noia dei giorni “rossi”. L’interruzione delle mestruazioni è stato il primo sintomo a farti comprendere che aspettavi un bambino. Il ciclo si interrompe a causa dell’aumento degli estrogeni e del progesterone, gli ormoni della gravidanza.
Già sai, che dovrai attendere per la ripresa delle mestruazioni, ma quanto tempo dopo il parto compaiono?
Ciclo dopo il parto: quando riprende?
Se ti stai chiedendo: “Quando torna il ciclo dopo il parto?” devi sapere che la prima mestruazione dopo il parto, prende il nome di “Capoparto”. In genere si presenta dopo circa quaranta, sessanta giorni dal parto se il bimbo non viene allattato al seno, se adotti la formula mista, allattamento al seno e aggiunta, o se l’allattamento materno dura meno di un mese.
Questo primo ciclo è la prima manifestazione della ripresa dell’attività ovarica, dell’ipofisi e dell’ipotalamo le tre componenti che regolano i livelli ormonali responsabili del ciclo mestruale.
Di solito, il primo ciclo dopo il parto, o, appunto, capoparto si presenta con un flusso molto abbondante che dura dagli otto ai dieci giorni e può essere anche più dolorosa di quelle che avevi prima della gravidanza. Un capoparto abbondante dipende dall’aumento della contrattilità uterina, che deve regolare un sanguinamento maggiore.
Altre volte invece, si può notare un minore stimolo doloroso rispetto alle mestruazioni di prima della gravidanza.
In ogni caso, è raccomandabile un controllo ginecologico dopo il capoparto.
I cicli successivi al capoparto potranno non essere subito regolari. Potrà capitare di “saltare” un mese, o viceversa si possono presentare a distanza più ravvicinata rispetto a prima. Tuttavia con il tempo, si regolarizzeranno.
In caso contrario, sarà bene consultare il proprio ginecologo.
Ciclo e allattamento al seno: che relazione c’è?
Diversa è la situazione se invece allatti al seno con regolarità.
La suzione continua che esercita il neonato allattato al seno, stimola la produzione della prolattina, l’ormone che favorisce la produzione di latte e inibisce l’ovulazione.
In questo caso, il capoparto può arrivare anche diciotto mesi dopo il parto. Tutto dipende dalla frequenza con cui attacchi bambino al seno.
In poche parole, se allatti spesso, “a richiesta del bambino” così come viene oggi consigliato dai pediatri, il ciclo può non comparire per molti mesi.
Attenzione però. Dopo i sei mesi, sarà necessario integrare il latte materno con altri nutritivi. Si dovrebbe iniziare cioè lo svezzamento del neonato. In quel caso, le poppate al seno diminuiranno. E anche se il ciclo non è ancora ripreso, questo non significa assolutamente che non sei fertile.
Allattamento e fertilità: si può rimanere incinta mentre si allatta?
L’ovulazione, può riprendere circa due settimane prima dell’inizio del capoparto, ma tu non sai quando questo avverrà. I cicli irregolari che seguono il capoparto non possono in alcun modo darci un’indicazione precisa della ripresa dell’attività ovarica. Per tale motivo, è bene prendere le dovute precauzioni se si vuole evitare una nuova gravidanza.
L’allattamento al seno non è un metodo anticoncezionale. Il tuo ginecologo saprà indirizzarti verso il miglior sistema contraccettivo. Tra questi, potrà prescriverti la mini pillola se stai ancora allattando, o si può ricorrere al sempre sicuro metodo del preservativo.
Allattamento e alimentazione della mamma
Ovviamente, anche in questo periodo devi fare attenzione all’alimentazione.
Il puerperio determina nell’organismo umano una serie di modificazioni di ordine morfologico, fisiologico, biochimico e psicologico che impongono particolari accorgimenti nutritivi.
Fabbisogno energetico:
La quantità di energia deve essere calcolata in base alla produzione di latte giornaliera e all’entità delle riserve di grasso formatesi durante la gravidanza, circa 1.500 Kcal/die.
Se si considera una secrezione giornaliera media di 800 ml di latte, si vedrà che la donna perde circa 600 Kcal al giorno; questa energia sarà ripristinata in parte con le riserve corporee adipose accumulate durante la gravidanza, in parte con un supplemento alla razione calorica normale di circa 500 Kcal giornaliere.
Nonostante la necessità di aumentare gli apporti energetici e di nutrienti per il periodo del puerperio, si deve considerare che una razione alimentare ricca, variata, rappresentativa dei principali gruppi di alimenti, eventualmente integrata da terapia farmacologica di acido folico e ferro, non richiede ulteriori supplementi.