
La glicemia è il test che evidenzia la concentrazione di glucosio nel sangue.
È un test che fa parte delle analisi di routine, ma è particolarmente indicato per quelle persone che sono a rischio di diabete, per chi è in sovrappeso, per chi si alimenta in maniera scorretta, per chi soffre di ipertensione, di ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia.
I valori normali della glicemia sono compresi tra i 60 e i 100 mg/dl, quando il prelievo è stato effettuato il mattino a digiuno.
Se questi valori sono alterati, superano cioè i 130 mg/dl, è il caso di approfondire con uno specialista. In una persona non diabetica, i valori della glicemia dopo pranzo non dovrebbero mai superare i 140 mg/dl.
Se, dalla misurazione della glicemia post prandiale, i valori superano questo limite in maniera eccessiva, si può ragionevolmente pensare che si è a rischio di sviluppare il diabete. Questo è dovuto a un eccessivo assorbimento intestinale del glucosio.
In un soggetto affetto da iperglicemia o da diabete è buona norma imparare a realizzare l’autocontrollo della glicemia nell’arco della giornata.
È una tecnica semplice, che si avvale di un dispositivo denominato Glucometro.
Il Glucometro è composto da un apparecchietto provvisto di display, da lancette pungi-dito e da strisce reattive da inserire nel dispositivo.
Come misurare la glicemia a casa?
Innanzitutto, è buona prassi lavarsi accuratamente le mani, prima di procedere con l’autocontrollo glicemico.
Molte persone costrette a effettuare questo test per la prima volta si chiedono: dove pungere per misurare la glicemia? La risposta è semplice: i punti da cui prelevare il sangue capillare sono i polpastrelli delle dita delle mani.
• Disinfettare il polpastrello;
• Inserire la striscia reattiva nell’apposito spazio del glucometro. Sul display apparirà il segnale che il dispositivo è pronto per la misurazione;
• Pungere il polpastrello con l’apposita lancetta;
• Prelevare la goccia di sangue con l’estremità libera della striscia reattiva;
• Inserire la striscia reattiva nel glucometro e dopo pochi secondi, il dispositivo emetterà un suono per avvisare che la misurazione è stata completata;
• Leggere il risultato e annotarlo, laddove non si disponga di un glucometro di ultima generazione, che conserva i valori in memoria e li traduce in un grafico al fine di avere la media giornaliera e i picchi glicemici.
L’autodeterminazione della glicemia è sempre indicata in coloro che sono affetti da diabete e/o da alterazioni glicemiche dovute ad esempio a variazioni ormonali, come avviene in gravidanza, e in soggetti con valori glicemici borderline che hanno una familiarità di diabete.
Nei pazienti diabetici, l’autocontrollo non deve mai sostituire il rapporto medico-paziente.
Vi sono soggetti insulino dipendenti e altri che vengono trattati con terapia orale.
Ma è sempre solo il medico (diabetologo) che, in base ai risultati della glicemia, prescrive la terapia e la corretta alimentazione, che è soggettiva per ogni persona.
Quindi, l’autodeterminazione non può sostituire completamente l’analisi del sangue, effettuata con il prelievo venoso, ma è un valido supporto per i pazienti diabetici che devono tenere strettamente sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue.
Quando si deve misurare la glicemia durante il giorno?
Non è necessario controllarsi più di tre volte al giorno, salvo ovviamente, diversa prescrizione medica.
In caso di aurocontrollo della glicemia, gli orari consigliati sono i seguenti: al mattino a digiuno, mezz’ora prima di pranzo e mezz’ora prima di andare a dormire.
In alcuni casi, si può valutare il picco glicemico post prandiale (dopo mangiato), ma occorre lasciare trascorrere almeno un’ora e mezzo, due ore, prima di eseguire il controllo.
Misurare la glicemia in gravidanza
In gravidanza, i valori della glicemia possono variare: non è raro, infatti, riscontrare valori leggermente più bassi dei limiti previsti. Questo può essere dovuto all’assorbimento del glucosio da parte della placenta. È comunque un parametro da tenere sotto controllo, in quanto la glicemia bassa, o ipoglicemia, può anche essere un segnale per l’insorgenza del diabete gestazionale.
A tutte le donne gravide, all’inizio della gestazione, viene prescritta un’analisi del sangue per verificare il valore della glicemia. Se l’esame, che va eseguito a digiuno, supera i 92 mg/dl, lo stesso va ripetuto dopo pochi giorni. Se i valori sono uguali o superiori a 92 mg/dl, si pone la diagnosi di diabete gestazionale.
Questo può essere confermato dall’esame denominato “Curva da Carico di Glucosio“.
Anche nelle donne gravide i cui valori della glicemia risultano nei limiti, le Linee Guida Internazionali, consigliano l’effettuazione della Curva da Carico di Glucosio intorno alla 24°- 28° settimana di gestazione.
I valori normali della glicemia in gravidanza sono compresi tra:
– 70 – 80 mg/dl a digiuno;
– 80 – 170 mg/dl circa due ore dopo il pasto principale;
– 100 – 140 mg/dl. la sera prima di andare a dormire.
È quindi consigliabile in gravidanza, fornirsi del dispositivo di autocontrollo della glicemia.
Si può misurare la glicemia senza pungersi?
Molte persone hanno la fobia degli aghi e, quindi, anche una semplice punturina sul polpastrello può causare disagio.
Esistono in commercio dei dispositivi per misurare la glicemia senza puntura della lancetta.
Questo particolare modello di glucometro è composto da un sottilissimo sondino sterile che si inserisce sotto cute nella parte posteriore del braccio, da un sensore che ha lo spessore di una moneta che va appoggiato sulla pelle in corrispondenza del filamento sotto cute e da un lettore che, non solo evidenzia il valore glicemico del momento, ma che, volendo, registra i dati continuamente, in modo da poter riscontrare eventuali picchi glicemici nell’arco delle 24 ore. Queste registrazioni hanno una durata massima di 14 giorni: trascorso tale termine, il filamento sotto cute va sostituito.
Questo particolare modello di glucometro, se da un lato evita le continue punture, ha una minore affidabilità rispetto a quello tradizionale, poiché non analizza il sangue capillare, ma i liquidi interstiziali presenti nel sotto-cute.
Per intenderci meglio, il glucosio passa prima nel sangue e solo successivamente nei liquidi interstiziali presenti in tutto il corpo.