Se leggete questo articolo è perché amate gli animali. In questo mondo dove i valori, gli ideali sono ormai dimenticati, perché l’importante è apparire, possedere, esibire, in questo mondo in cui sempre più spesso è la cattiveria, la crudeltà dell’uomo a tingere di nero le pagine dei giornali, l’amore sincero, la lealtà, la fedeltà e disinteresse di queste creature ci fanno provare ancora un palpito nel cuore, e in tanti casi possono riempire quel vuoto che a volte ci rende tristi e insofferenti.
Un cucciolo è il miglior antidepressivo esistente in natura. E non è un caso, se sempre più spesso, gli animali domestici vengono ammessi nei reparti ospedalieri perché aiutino bambini o adulti a lottare contro le malattie.
Tutti i cuccioli sono tenerissimi, ma credo che un gattino sia la massima espressione della bellezza del mondo animale. Come non innamorarsi perdutamente di quei musetti dolcissimi? Di quegli occhioni spalancati? Impossibile, vero?
Ma cosa dobbiamo fare se prendiamo un gattino piccolo che non ha più la sua mamma?
Come ci si regola per lo svezzamento di gattini orfani?
Può capitare che ce lo abbiano regalato, o che lo abbiamo trovato e salvato dal randagismo e dall’indifferenza di chi gli passava accanto senza fermarsi.
Normalmente, un gattino deve rimanere con la sua mamma almeno fino al compimento dei due mesi. Sarà mamma gatta a provvedere al suo nutrimento, alla sua igiene, gli insegnerà a cacciare (lo sapevate che il gatto è il migliore cacciatore tra i felini?), a combattere per difendersi, a giocare.
Come tutti i cuccioli, compresi quelli umani, il gatto agisce per emulazione. Apprende dall’esempio. Non meravigliatevi se già a un mese di vita, il micio sarà in grado di andare a fare i suoi bisogni nella lettiera.
Ma se sfortunatamente il piccolo è stato separato dalla sua mamma prima del tempo, allora dovremmo provvedere noi alla sua alimentazione. Prima di tutto dobbiamo evitare di dargli del latte vaccino anche se ci sembra la soluzione più semplice: il latte fa male ai gatti poiché provoca diarrea e, se proviamo a darglielo, rischieremmo solo di mettere in discussione la salute del nostro micino, senza fornirgli le sostanze nutritive necessarie a farlo crescere sano e forte. Meglio recarsi in farmacia e acquistare del latte in polvere specifico per gattini da dargli con un biberon o una siringa ogni due o tre ore (senza saltare la notte) per 3 o 4 settimane. Dopodiché possiamo iniziare a svezzare il gattino. Partiamo dalle basi.
Svezzamento del gattino: come prepararsi a farlo nel modo giusto.
Come deve essere la ciotola per la sua pappa? Non di plastica, perché trattiene gli odori del pasto precedente. Il gatto ha un senso olfattivo molto sviluppato e se voi non sentite odori, lui invece li avverte benissimo. Quindi, una ciotola di metallo o di ceramica, larga e bassa, facile da pulire e che gli permetta di mangiare senza dovere piegare i baffi, cosa che detesta.
Pulite la sua ciotola dopo ogni pasto. Ma attenzione a non usare detersivi. Solo acqua fresca.
A questo proposito, non mettiamo mai la sua ciotola con il cibo accanto alla lettiera. Si rifiuterà di mangiare.
Potete iniziare lo svezzamento del gattino a 40 giorni con delle crocchette o, meglio ancora, con del cibo umido per gattini da mischiare con un poco di latte specifico o acqua calda, al fine di rendere morbida la pappa. In alternativa, in situazioni di emergenza, potete utilizzare un omogeneizzato a base di carne di pollo o di tacchino, sempre miscelato con poco latte o acqua. Il cibo secco deve avere una proporzione di 1 a 3 con il latte o l’acqua. (una parte di crocchette e tre di latte/acqua). Per il cibo umido, potete mettere meno liquido.
Il composto così ottenuto deve essere tiepido, non freddo. Intingete il vostro dito nella pappa e sporcategli il musetto, facendo attenzione a non toccare le narici. Oppure provate a mettergli il vostro dito mignolo con un poco di pappa direttamente in bocca.
In pochissimo tempo, il vostro cucciolo imparerà a mangiare da solo. A questo punto, eliminate il latte e continuate con prodotti specifici per gattini.
Sebbene i nostri amici preferiscono il cibo umido (bocconcini o paté) a quello secco, in quanto più saporito, abituatelo pian piano anche alle crocchette. Il cibo umido, una volta consumato il pasto, se avanza va buttato via e la ciotola va lavata. Mentre le crocchette possono rimanere anche più ore senza deteriorarsi e poiché il gatto è un animale che ama mangiare poco e spesso, queste sono la migliore soluzione. Importante però, è non dimenticarvi di lasciare sempre una ciotola con acqua fresca accanto a quella della pappa. Questi alimenti che sono in commercio, se scelti di marche conosciute, sono il miglior nutrimento per il vostro micetto, in quanto contengono tutte le sostanze nutritive, comprese le verdure e le vitamine necessarie alla sua crescita. E’ consigliabile continuare a dargli alimenti per gatti piccoli fino ai nove mesi. Età in cui il nostro gattino entra ufficialmente nella categoria dei gatti adulti.
Un ultimo consiglio: se opterete per l’alimentazione casalinga del gatto, vi consigliamo di preparargli un mix di pollo o pesce lesso, verdure bollite (le carote o le zucchine vanno benissimo) e un po’ di pasta molto cotta. Frullandoli insieme otterrete un alimento bilanciato e completo per il vostro amico.
Tante coccole al micino!